PRENOTA IL BIGLIETTO

PREMI INVIO
PER COMINCIARE LA RICERCA

LUDOVICO
IL MORO

Il Duca di Milano

Ludovico nacque a Milano, nel palazzo dell’Arengo, il 3 agosto del 1452.
Era il quarto figlio di Francesco Sforza e Bianca Maria Visconti la quale, in una lettera
al marito datata 8 agosto, descriveva il neonato come “uno bello fiolo […] il più sozo de tutti
li altri”, cioè più scuro di carnagione rispetto agli altri.

Questa caratteristica sarà tipica di Ludovico, descritto dalle fonti
come scuro di pelle, con gli occhi e i capelli neri, anche in età adulta,
tanto che il padre era solito chiamarlo “Maurum”, cioè “Moro”,
come risulta già in un documento del 1461, quando Ludovico aveva solo nove anni.

Lo Sforza crebbe come un ragazzo robusto e intelligente, ebbe la sua formazione militare e culturale e,
come molti uomini del suo ceto sociale, amava la caccia. Era molto pratico
nelle questioni di governo e di amministrazione, oltre che dotato di una vasta cultura umanistica
e anche se non era il primogenito, aveva tutte le caratteristiche per governare il Ducato.

Quando suo fratello maggiore Galeazzo Maria morì
nella congiura di Santo Stefano del 26 dicembre 1476,
il trono passò a suo figlio Gian Galeazzo,
di soli sette anni, e alla vedova Bona di Savoia,
reggente per il bambino.

Giovanni Ambrogio de Predis, Ludovico il Moro in armatura, miniatura dalla Grammatica Latina di Elio Donato, fine XV sec., Biblioteca Trivulziana, Milano
Giovanni Antonio Boltraffio, Ritratto di Ludovico il Moro, 1500 ca. Raccolta del Principe Trivulzio, Milano

Ludovico, forse coinvolto nell’assassinio del fratello, tentò subito di prendere il posto del nipote, tanto che, nel 1480, ottenne il titolo di governatore del Ducato e di tutore di Gian Galeazzo, costringendo la cognata Bona di Savoia a ritirarsi, seppur controvoglia, nel Castello di Abbiategrasso. Di fatto, anche se non ufficialmente, era lui che governava Milano.

 

Ludovico, forse coinvolto nell’assassinio del fratello, tentò subito di prendere il posto del nipote, tanto che, nel 1480, ottenne il titolo di governatore del Ducato e di tutore di Gian Galeazzo, costringendo la cognata Bona di Savoia a ritirarsi, seppur controvoglia, nel Castello di Abbiategrasso. Di fatto, anche se non ufficialmente, era lui che governava Milano.

 

Per rafforzare le alleanze del Ducato, nel 1489 Ludovico combinò le nozze
tra Gian Galeazzo e Isabella d’Aragona, nipote del re di Napoli Ferdinando I.

Il matrimonio fu celebrato il 5 febbraio, anche se i veri festeggiamenti
ebbero il 13 gennaio del 1490, quando le sale del castello Sforzesco di Milano
ospitarono La festa del Paradiso, una sontuosa rappresentazione
teatrale progettata da Leonardo da Vinci, che lasciò i partecipanti stupefatti
e ammirati.

Disegno di donna, studio per Santa Barbara (Isabella d'Aragona) Giovanni Antonio Boltraffio o Leonardo da Vinci Matita nera, carbone e gessetti di vari colori, lavato con bianco su carta preparata, 1498, Biblioteca Ambrosiana, Milano

 

L’ambasciatore degli Estensi Jacopo Trotti scrisse:

 

“Il Paradiso era fatto a similitudine di un mezzo uovo,
il quale dal lato dentro era tutto messo a oro, con
grandissimo numero di luci a riscontro delle stelle,
con certe fenditure dove stavano tutti i sette pianeti,
secondo il loro grado alti e bassi. Attorno l’orlo
del detto mezzo uovo erano i 12 segni, con certi lumi
dentro il vetro, che facevano un galante et bel vedere:
nel quale Paradiso erano molti canti e suoni molto
dolci e soavi”.

 

 

Ludovico, che nel 1491 sposò la giovane Beatrice d’Este, mirava
però al controllo totale del Ducato, tanto da accentrare sempre maggiore
potere nelle proprie mani. Era infatti riuscito a confinare
il nipote e la moglie nella prigione dorata del castello
di Pavia e probabilmente fu il mandante dell’omicidio
di Gian Galeazzo, avvelenato a soli ventiquattro anni.

Giovanni Antonio Boltraffio, Ritratto di Gian Galeazzo come San Sebastiano, Pinacoteca del Castello Sforzesco, Milano
Ritratto di dama , Giovanni Ambrogio De Predis (1455-1508), c. 1490, Tempera e olio su tavola, Pinacoteca Ambrosiana

 

 

Finalmente, nel 1494, Ludovico era ufficialmente il duca di Milano.
Lo Sforza mantenne il titolo fino al 1499, quando le truppe francesi di re Luigi XII
entrarono in Italia ed egli fu costretto a fuggire in Germania.
Rientrato in patria, fu catturato dai francesi e portato in Francia,
dove morì prigioniero il 27 maggio del 1508.