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DIETRO LE QUINTE

Un patrimonio fragile
La conservazione del Cenacolo

Leonardo dipinse l’Ultima Cena con una tecnica definita “a secco” con pigmenti stesi su uno strato preparatorio di colore bianco, utilizzato per livellare e lisciare la parete e non direttamente sull’intonaco bagnato. I colori, quindi, non sono assorbiti dall’intonaco, bensì è sovrapposta al muro: ciò rende la pittura molto più vulnerabile e fragile rispetto all’affresco. Questa scelta tecnica e le condizioni ambientali non ottimali hanno provocato cadute di colore fin dagli anni immediatamente successivi alla realizzazione del dipinto, comportando anche un gran numero di interventi di restauro che nel corso dei secoli hanno finito per deformarne l’aspetto ed aggravarne ancora di più lo stato di conservazione.

Leonardo da Vinci, Ultima Cena, 1494-1498, particolare del volto di Cristo durante il restauro di Pinin Brambilla Barcilon, 1977-1998. Milano, Museo del Cenacolo Vinciano. © Mic – Direzione Regionale Musei Lombardia

Particolare della manica di Matteo durante il restauro di Pinin Brambilla Barcilon

Leonardo da Vinci, Ultima Cena, 1494-1498, particolare della manica di Matteo durante il restauro di Pinin Brambilla Barcilon, 1977-1998. Milano, Museo del Cenacolo Vinciano
© Mic – Direzione Regionale Musei Lombardia

Per questo, dopo l’ultimo importante restauro conclusosi nel 1999, sono state attivate azioni di prevenzione così da evitare che sopraggiungano nuovi meccanismi di degrado. Il controllo della qualità dell’aria interna al refettorio e, di conseguenza, il limitato numero di visitatori ammessi in sala, oltre al monitoraggio continuo dei parametri ambientali, sono alcuni dei provvedimenti attivati per la conservazione dell’opera. Di conseguenza la visione del dipinto è possibile solo su prenotazione, con un numero limitato di persone e con tempi di permanenza nel refettorio prestabiliti. L’afflusso incontrollato di visitatori, infatti, porterebbe a un aumento eccessivo sia dell’umidità relativa, con conseguenti effetti di condensazione del vapore acqueo, sia del particellato. Per questo l’accesso deve avvenire lungo un percorso che, interrotto da porte automatiche che si chiudono e aprono in alternanza, permette un primo naturale filtraggio dell’aria che proviene dall’esterno, ricca di molti inquinanti dannosi per l’opera stessa.

particolare della tavola durante il restauro di Pinin Brambilla Barcilon

Leonardo da Vinci, Ultima Cena, 1494-1498, particolare della tavola durante il restauro di Pinin Brambilla Barcilon, 1977-1998. Milano, Museo del Cenacolo Vinciano. © Mic – Direzione Regionale Musei Lombardia

Lo stato di conservazione
Rifacimenti e restauri nel tempo

Foto del Cenacolo scattata nel 1901 circa (catalogo Anderson)

Il dipinto che vediamo oggi offre solo un pallido ricordo del capolavoro che potevano ammirare i contemporanei di Leonardo. Della pittura originale, infatti, rimane poco. Le fonti storiche registrano notevoli danni sull’opera già a pochi anni dalla sua esecuzione: nel 1517 il canonico Antonio De Beatis affermava che il Cenacolo “incomincia ad guastarse”, nel 1568 l’artista e biografo Giorgio Vasari scriveva che “non si scorge più se non una macchia abbagliata”, cioè confusa, e nel 1625 il cardinale Federico Borromeo parlava di “croste cadenti”.
È certo che il Cenacolo iniziò a deteriorarsi dopo pochi anni dal suo compimento.
Leonardo, infatti, non utilizzò la tradizionale tecnica dell’affresco per dipingere la Cena e le lunette. Egli scelse un metodo che gli consentisse di lavorare sull’intonaco asciutto, dunque lentamente, per poter così modificare quanto aveva già dipinto e curare ogni minimo dettaglio, operando contemporaneamente su tutta la superficie da dipingere. L’affresco, invece, implica una gestione del lavoro veloce e non ammette ripensamenti perché impone al pittore di dipingere su porzioni di intonaco ancora umido che, una volta asciugato, non consente di fare modifiche. Questa tecnica, quindi, non era adatta alla lenta e meticolosa pittura di Leonardo, che lavorava “strato su strato”.

Il Cenacolo come appariva nel 1908 dopo l’intervento di Luigi Cavenaghi

Al Cenacolo l’artista dipinse su muro come avrebbe fatto su tavola, utilizzando una tempera grassa, ottenuta mescolando i pigmenti con il rosso d’uovo. Questa pittura su intonaco asciutto, detta “a secco” permetteva di raggiungere intensità di toni e preziosi effetti di luce .

Dall’inizio del Settecento sono documentati ben nove restauri al Cenacolo, anche se sono state trovate tracce di interventi ancora precedenti. In passato però il restauro era inteso come rifacimento e completamento delle parti mancanti o deteriorate: per questo gli interventi si risolsero molto spesso nella ridipintura di intere porzioni dell’opera. Dal Novecento, invece, i restauri si sono limitati al consolidamento e al trattamento delle lacune.

La chiesa e il refettorio di Santa Maria delle Grazie dopo il bombardamento dell’agosto 1943

La chiesa e il refettorio di Santa Maria delle Grazie dopo il bombardamento dell’agosto 1943. © Mic – Direzione Regionale Musei Lombardia

Pinin Brambilla Barcilon a lavoro durante il restauro del Cenacolo, 1982

Pinin Brambilla Barcilon a lavoro durante il restauro del Cenacolo, 1982. © Mic – Direzione Regionale Musei Lombardia

Mauro Pellicioli davanti al Cenacolo di Leonardo

Mauro Pellicioli davanti al Cenacolo di Leonardo. Riprese per il film Il miracolo della Cena. Le vicende del capolavoro di Leonardo da Vinci, di Luigi Rognoni, Rizzoli film, 1953

Pinin Brambilla Barcilon e Carlo Bertelli durante i restauri

Pinin Brambilla Barcilon e Carlo Bertelli durante i restauri. Sullo sfondo, Cristo e il secondo gruppo di apostoli da destra

L’ultimo intervento a opera di Pinin Brambilla Barcilon, durato oltre vent’anni, dal 1977 al 1999, ha affrontato per la prima volta il lavoro di recupero delle parti leonardesche coperte dalle antiche integrazioni e ha restituito alla fruizione del pubblico un’opera il più possibile vicina al suo aspetto originario.

Santa Maria delle Grazie
DENTRO IL CENACOLO

Santa Maria delle Grazie

Il luogo dove Leonardo dipinse il suo capolavoro.

NEWS ED EVENTI

In vendita i biglietti per i mesi di maggio, giugno e luglio 2023

  • NEWS
  • /
  • 6 Marzo 2023
  • /
  • Museo del Cenacolo Vinciano

Martedì 14 marzo a partire dalle ore 12.00 saranno messi in vendita i biglietti relativi agli ingressi per i mesi di maggio, giugno e luglio 2023, attraverso i consueti canali di acquisto:
• On line: clicca qui per prenotare i biglietti on line (max 5 biglietti)
• Call center: telefonando al numero +39 02 92800360 (max 9 biglietti)
• e-mail: scrivendo una email all’indirizzo cenacologruppi@adartem.it (min 10 biglietti)

In vendita i biglietti per i mesi di maggio, giugno e luglio 2023

17 aperture straordinarie (19.00 – 22.00) del Cenacolo Vinciano

  • NEWS
  • /
  • 25 Gennaio 2023
  • /
  • Museo del Cenacolo Vinciano

17 aperture straordinarie (19.00-22.00) del Cenacolo Vinciano grazie al concessionario Verona 83-Giunti-Ad Artem in collaborazione con American Express.
La sera del Giovedì Santo dedicata al sociale, il 2 maggio al ricordo della morte di Leonardo.

17 aperture straordinarie (19.00 – 22.00) del Cenacolo Vinciano

Regole di prenotazioni per i gruppi

  • NEWS
  • /
  • 30 Ottobre 2022
  • /
  • Museo del Cenacolo Vinciano

Negli ultimi mesi al Museo del Cenacolo Vinciano i flussi di visitatori sono tornati ad essere molto intensi. Per poter offrire a tutti un servizio migliore, vi ricordiamo le regole di prenotazione per i gruppi e per le visite guidate.

Regole di prenotazioni per i gruppi

Nuovi orari per il Museo del Cenacolo Vinciano

  • NEWS
  • /
  • 28 Ottobre 2022
  • /
  • Museo del Cenacolo Vinciano

Il Museo del Cenacolo Vinciano completa la riapertura al pubblico, grazie anche alle assunzioni di nuovo personale avvenute negli ultimi mesi: a partire dal 6 novembre 2022 il Museo ritornerà ad essere aperto tutto il giorno anche la domenica, dalle 8.15 fino alle 19.00 con orario continuato.

Nuovi orari per il Museo del Cenacolo Vinciano
LA PRENOTAZIONE* È OBBLIGATORIA PER TUTTI I TIPI DI BIGLIETTO
(*Martedì 14 marzo a partire dalle ore 12.00 saranno messi in vendita i biglietti relativi agli ingressi per i mesi di maggio, giugno e luglio 2023, attraverso i consueti canali di acquisto)

Per garantire a tutti una visita in sicurezza i turni di visita durano 15 minuti per un numero massimo consentito di 35 persone per volta.

Ogni visitatore
del Museo del Cenacolo Vinciano
è parte di un’esperienza straordinaria,
possibile anche grazie
al sostegno di tutti voi.

ORARI

Dal martedì alla domenica,
dalle 8.15 alle 19.00
(ultimo ingresso alle 18.45)

 

PRENOTAZIONI

Per garantire a tutti una visita in sicurezza,
i turni di visita durano 15 minuti
per un numero massimo consentito
di 35 persone per volta

INFO

Le prenotazioni* per il Museo del Cenacolo si apriranno con cadenza trimestrale.
(*Martedì 14 marzo a partire dalle ore 12.00 saranno messi in vendita i biglietti relativi agli ingressi per i mesi di maggio, giugno e luglio 2023, attraverso i consueti canali di acquisto)