Verso la metà del Cinquecento un ignoto affrescò una replica nella chiesa di Sant’Ambrogio a Ponte Capriasca, importante perché è la prima a riportare sotto ognuna delle figure i nomi degli apostoli che ancora oggi adottiamo.
Nel 1619 il cardinale donò il dipinto alla Pinacoteca Ambrosiana, dove si trova ancora oggi.
Alla fine del Settecento Luigi XVI di Francia incaricò André Dutertre di eseguire una replica perfetta della Cena, con lo stesso intento di testimoniare lo stato conservativo del dipinto e recuperare il più possibile l’aspetto originario dell’opera. Dutertre fece uno studio molto approfondito della pittura e delle copie già esistenti, infatti riprodusse anche i piedi di Cristo e la decorazione degli arazzi sullo sfondo, che all’epoca erano già perduti.
Alla fine del Settecento Luigi XVI di Francia incaricò André Dutertre di eseguire una replica perfetta della Cena, con lo stesso intento di testimoniare lo stato conservativo del dipinto e recuperare il più possibile l’aspetto originario dell’opera. Dutertre fece uno studio molto approfondito della pittura e delle copie già esistenti, infatti riprodusse anche i piedi di Cristo e la decorazione degli arazzi sullo sfondo, che all’epoca erano già perduti.
Anche l’arte del Novecento si è confrontata con Leonardo. Il padre della pop art, Andy Warhol, nel 1987 presentò a Milano Sixty Last Suppers, un progetto dedicato all’Ultima Cena, che consiste in una rielaborazione del dipinto leonardesco attraverso 60 xilografie in bianco e nero poste una accanto all’altra su una tela lunga 10 metri.
Nel Cinquecento, ad esempio, Andrea del Sarto dipinse una Cena a Firenze, nel refettorio di San Salvi, dove l’umanità delle figure è espressa da Cristo che interloquisce con San Giovanni.