Una serata speciale al Museo del Cenacolo Vinciano: lo scorso 6 aprile, Giovedì Santo, il museo è stato aperto in via straordinaria a chi, per diverse ragioni, più difficilmente potrebbe accedervi. C’erano, con i loro famigliari, alcuni detenuti del carcere di Opera, protagonisti di un progetto avviato dalla Direzione regionale musei Lombardia, assistiti e operatori della Caritas Ambrosiana, i partecipanti del progetto Cenacolo Live e altre cooperative e associazioni che si occupano di accoglienza e intercultura.
Ad accompagnarli, la musica del maestro Issei Watanabe, che ha suonato uno degli strumenti ad arco prodotti nel laboratorio di falegnameria del Carcere di Opera in collaborazione con la Fondazione Casa dello Spirito e delle Arti, riutilizzando il legname dei barconi naufragati al largo delle coste di Lampedusa.
Un’esperienza che si vorrebbe replicare, anche con il supporto di sponsor esterni, anche nei prossimi anni, perché questo speciale momento di riflessione diventi un appuntamento costante del Giovedì Santo, per sottolineare il valore davvero universale di questo dipinto, la profondità molteplice di significati che racchiude.
Ph Gino Di Paolo.